Ci sono cose che nessun corso preparto ti prepara davvero ad affrontare. Anzi, non sono in alcun modo trattate, sono semplicemente invisibili.
Nessuno ti dice, ad esempio, che potresti piangere insieme al tuo bambino, perché non sai come affrontare la situazione. Nessuno ti racconta di quel senso di spaesamento, simile a un hangover emotivo, che ti accompagna tra una pannolino e l’altro, tra una notte spezzata in 20 risvegli e un giorno che non sai nemmeno più che giorno sia.
Questa è la maternità invisibile. Quella che non si fotografa. Quella che non finisce nei racconti felici online. È fatta di ore passate sul divano con il seno di fuori, di uscite in macchina quando nient’altro fa addormentare il bambino, di mani che tremano mentre cerchi di tagliare quelle unghie minuscole, di docce fatte con la porta aperta, di paura e amore che convivono nello stesso momento.
Diventi madre in un istante. Ma ci vuole tempo per sentirsi tale. Ah se ci vuole tempo! Ci ho messo mesi prima di non dubitare più delle mie capacità da mamma, di aver fiducia nelle mie scelte, ma soprattutto di accettare la nuova versione di me. Credetemi se vi dico che per me, il diventare madre è stato come affrontare un lutto. Una parola forte, vero? Già; eppure è stato così. Come dire addio alla persona che ero fino a poco prima del parto per accogliere quella nuova, da mamma. Inizia una nuova vita dedicata interamente ad una creatura, e mentre fuori tutto il mondo sembra aspettarsi che tu sia grata e piena d’amore, dentro stai cercando disperatamente di capire chi sei diventata.
Ci sono giorni in cui ti sembra di non farcela. E non per mancanza di amore, ma per mancanza di sonno, di energie. Di te stessa. Ti chiedi se tornerai mai a essere quella di prima, tecnicamente no, ma potresti diventare qualcosa di diverso. Qualcosa di più profondo. Di più vero.
Insomma, quello che avrei voluto sentirmi dire è che è normale sentirsi così. Che non sei sola. Che non sei sbagliata se non ti senti felice ogni minuto. Che chiedere aiuto non ti rende debole, ma umana. Che anche nei momenti più bui, stai facendo qualcosa di immenso.
E che un giorno – magari mentre lo senti ridere da un’altra stanza – ti accorgerai che hai attraversato una tempesta, ma ne è valsa la pena.
Cosa avresti voluto sentirti dire nei primi mesi da mamma?
Raccontamelo nei commenti o condividilo con un’amica che ne ha bisogno. ♥️

0 comments