Quanto è verde il tuo pollice?

Ogni volta che vedo foto di balconi che assomigliano a vivai, mi chiedo "Ma come fate?". Per me, avere piante in casa è stato un susseguirsi di fallimenti; dalla prima Orchidea fino al Cactus che mi ha guardata con disapprovazione, mentre, incredibilmente, stava seccando.

Dopo anni di crimini botanici, ho finalmente trovato un piccolo trucco che mi ha salvata, o meglio, ha salvato le piante. Si chiama Veritable Smart, un piccolo giardino tecnologico dove tutto ciò di cui ti devi preoccupare è riempire il serbatoio di acqua non appena scatta il segnale. Collegato alla corrente, offre 8h di buio e 16 di luce. Ad oggi ho avuto rigogliosi: Basilico, Prezzemolo, Timo e adesso sto aspettando che crescano i pomodori.

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Per chi ama piante e fiori può essere imbarazzante, ma per chi come me è completamente negata, è la soluzione migliore.

Credo ci siano alcune regole base da tenere a mente prima di adottare una pianta. La prima: sii onesto con te stesso. Se sei il tipo di persona che si dimentica di bere acqua (io sono esattamente così), lascia perdere le piante che richiedono nebulizzazioni quotidiane, rituali notturni e umidificatori. Parti con le “piante da sopravvivenza”: pothos, zamioculcas, aloe. Quelle che non si offendono se ti distrai per qualche giorno.

Il vero problema, spesso, non è non sapere come curarle, ma dimenticarsi che ci sono. La soluzione? Metti le piante nei punti di passaggio: accanto al lavandino, sulla scrivania, vicino alla tazza del caffè. Se le vedi, ti ricordi che esistono. E magari che hanno sete.  Smetti di pensare che puoi redimerti con un’innaffiata disperata dopo dieci giorni di silenzio. Mezzo litro d’acqua tutto insieme è omicidio colposo. La maggior parte delle piante muore più per eccesso che per carenza d'acqua! Tocca la terra. Se è ancora umida, lascia stare.


Storie di chi ce l'ha fatta.


"Mia mamma scherzava sempre sul fatto che anche le piante di plastica mi morivano. E aveva ragione. Poi ho scaricato un'app per riconoscere le piante e impostare promemoria per l’irrigazione. Ho imparato che non è solo questione di 'dare acqua', ma capire quale pianta hai davanti." - Andrea 

"Sono sempre stata convinta di non avere il pollice verde. Ho ucciso cactus... per due volte. Poi ho deciso di provarci di nuovo, ma con piante 'indistruttibili'. Ho iniziato con una sansevieria e una zamioculcas. Ho guardato un video su come capire quando hanno sete (spoiler: molto raramente!) e ho smesso di innaffiare per abitudine. Dopo qualche mese... erano ancora vive. Oggi ho tante piante in casa. Non tutte perfette, ma tutte vive!" - Monica

"Per anni ho pensato che le piante mi odiassero. Si seccavano, marcivano, si afflosciavano. Poi ho cambiato strategia: invece di comprare piante 'belle', ho chiesto consiglio in un vivaio. Mi hanno spiegato quali piante sono ideali per il mio balcone super soleggiato. Ora ho rosmarino, basilico e lavanda. La cosa più bella in assoluto, è che posso usarle in cucina! Capire il microclima del mio spazio ha fatto la differenza." - Elisa


E tu? Hai una pianta che si ostina a vivere nonostante tutto? Raccontamelo nei commenti. Prometto che non ti giudicherò.

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